martedì 6 marzo 2012

Aneddoti Francesi (quer fattaccio brutto..parte 2)

In questo post parlerò di una vicenda non menzionata nel post precedente,perchè era tardi,perchè avevo sonno,perchè dovevo svegliarmi presto e perchè dovevo spengere il mocroonde da cinque minuti e il latte al suo interno era diventato una sorta di schiuma omogenea incazzata...ma vabé.


La cena

Venne la sera,Andrea era stanco,anche io ero stanco,tornammo in Hotel e salimmo in camera con i piedi a pezzi.
-piedi a pezzi- nei migliori cinema.

Andai per primo a lavarmi,avevo una certa fretta,volevo fare una bella figura con Matteo e Giulia,gli avevo promesso una cena coi fiocchi,difatti,io e il Perroni tornavamo da Petit Casino,un centro commerciale low cost.
Andai in bagno,venti minuti ed ero pronto,la doccia mi aveva ridato un energia impercepibile nemmeno dai Sayan.
"Andrè io ho fatto.."
"no Fra guarda tu vai pure io ci metto un pò.."
"ah vabbè vabbè allora mo me vesto e t'aspetto a casa de matteo"
"si si tu vai, guarda poi vengo...,voglio legge un pò di Gadda,prima..."
"Vabbé,a dopo"
Vestito col berretto di lana blu aka marinaio vissuto,scesi le scale e Parigi era mia.
In pochi minuti stetti sotto casa di Matteo,la strada la ricordavo,non ero poi cosi rincoglionito.
Composi il codice segreto per entrare,perchè i portoni francesi non hanno nè citofoni nè chiavi,bisogna comporre un numero su un tastierino elettronico e cosi la porta si apre tramite una apertura centralizzata.
Vabè volete sapere il codice segreto ?? 1 8 1 5 .
Salii,quelle scale cosi strette,quelle scale cosi scricchiolanti,va a capire se Dio mi voleva in ufficio quella sera...
Bussai,mi aprii Giulia,sempre con quel grande sorriso stampato in faccia,entrai salutando,ero salvo,Dio non mi voleva,probabilmente sapeva dell'arrivo di Germano Mosconi e gli bastava.
Matteo era sul letto,col suo portatile acceso sulle lunghe gambe,guardava un pornazzo e Giulia che glielo permetteva! che sconcieria! (gioco)
La zucca c'era,il riso non mancava,i gamberi erano morti cosi come l'alga giapponese.
Nel menù : risotto alla zucca,sushi,vino rosso e bianco della casa e due fantastiche e deliziose (na merda paurosa) lattine di fegato d'oca francese o più comunemente detto -paté-.
Comincia a darmi da fare con la zucca,la tagliai a cubi con un coltello che non tagliava nemmeno l'acqua,era più corto..del....di Palmacci e ad ogni fendente rischiavo un dito.
Poi venne il momento del riso,Matteo sparò alcune battute,anche io ci davo dentro,insomma,una risata generale.
Misi a schiaquare i gamberetti,quei poveri gamberi uccisi bolliti e ridotti in schiavitù.
Nel mentre bevevo molto vino rosso,Giulia mi riempiva il bicchiere e io bevevo,e bevevo,e ancora.
Quando l'acqua cominciò a bollire ero brillo,dicevo una marea di cazzate cercando di essere concentrato sul da farsi,ma faceva caldo,quindi aprii la finestra a sinistra della cucina elettrica e feci danno.Ho come l'impressione di aver rotto la tendina in palstica,ma non gliel'ho detto a Matteo,tanto ora lo leggerà.
Bussarono,era Andrea,entrò CON DIFFICLTà,POVERINO!
Intanto la zucca cominciava a sciogliersi,si scioglieva lentamente,come il burro,solo in maniera più orrida e fetish.
Parlai con Matteo,gli chiesi "Mattè ma i KORN?"
Nacqua una discussione sui Kiss,sui Korn e su gruppi metal che Roccarina ascolta durante lo studio perchè "oh guarda che me rilassano na cifra eh eh eh eh!"
Matteo quando ride assomiglia ad un Orco buono,anche se ha la faccia da psicopatico.
Intanto preparavo il sushi: arrotolavo il riso in bianco con in mezzo i poveri gamberi attorno all'alga secca. (avete capito? l'ho scritto bene?no?)
Poi ogni tanto mangiavo uno schfilatino,lo mettevo in mano a Matteo e lui lo ingoiava tutto d'un pezzo,che mascalzone!
Anche Giulia apprezzava il sushi,Andrea invece cominciò ad aprire le scatolette di paté,spalmandolo sul pane e divorando tutto,perchè Andrea non ha fondo,sappiatelo.
"André ma spalma sto paté e mettilo li nel piatto!"
"macchè aspetta ne assaggio un altro pò e basta!"
"André sei in sovrappeso!"
"eh lo sò france ..gnam gnam gnam.."
"ma che mmerda sto paté! c'ha un odore schifoso! pare..pare..!"
"Sembra Chappi! hai presente Chappi? la scatoletta pe i cani?"
Volevo vomitare.
Ma temevo che Andrea avremme mangiato anche quello.
Matteo e Giulia assaggiarono il paté,non li vidi molto soddisfatti,optarono per gli schfilatini.
Dopo una bottiglia di rosso passammo al bianco,lo stappai,ottima annata.
(in Inghilterra la frase che sparavo sempre era "ottimo!" (cosi me pare))
Brindammo tutti,chi con un bicchiere chi con un calice chi ccon una padella,era tutto cosi Folklore and Hyppi 68'years old.
Venne l'ora dela zuppa,una brodaglia arancione fantastica,un colore che vedi solo nei cartoni anni 90 tipo "cadillacs e dinosauri".
Il risotto non era male,io ne assaggiai solo un pò perchè ero gonfio di gamberi che sguazzavano nel mio stomaco costretti a respirare riso in bianco.
"Francè è proprio buono questo riso!"
"Sin infatti fra,fammi un bel cartoccio col riso e zuppa Và!" mi chiese Perroni.
Glielo feci,uscii fuori una roba strana,riso alla zucca avvolto in un alga verde giapponese,ma tanto,dopo Chappi,che je dovevo di?.
Il tempo passava,eravamo tutti bevuti e sazi (sazii?,sazzii? cazzi?),le risate e le storie sul lavoro,sul mondo,su Palma e i grandi scrittori ci avevano accompagnato per tutta la serata,venne però il momento di andare via.
Avevamo in progetto di uscire e passeggiare un pò,ma purtroppo non fu possibile perchè quando mischi paté d'oca e zuppa e riso e gamberi e morti e guerre e armistizi finisce che devi andare al cesso,e di corsa.
Salutammo,baci e abbracci,ma il momento X stava patriotticamente cavalcando sulla punta dei nostri ani.
Tornammo in fretta e furia all'hotel,stile Trainspotting.
Una volta arrivati beh,lascio a voi immaginare,la serata saltò,io mi misi il pigiama,Andrea fece lo stesso spruzzandosi prim a mezzo kilo di borotalco sui piedi e dentro le mie scarpe.
In pratica venivo accusato cosi : "francè puzzi! ma quanto puzzano le tue scarpe!"
Poi Andrea scoreggiava.
Non sò chi dei due somigliasse di più ar Monnezza.
Mi infilai sotto le coperte,Andrea tirò fuori il fattaccio di Gadda.
Poi gli dissi
"André,quando torno a Nettuno,scrivo un post..."


P.S:

Storia nr 2

Io e Andrea entriamo in un market giapponese,totalmente giapponese,un luogo dove la gente va a comprare qualcosa che non mangierà,perchè tanto si ammazzano prima.
Compriamo bevande giapponesi e due cartoccetti di riso e alga con dentro qualcosa di marrone.
Non è uno scerzo se dico che al primo morzo sembrava merda salata.

Ciao







4 commenti:

Luigi ha detto...

Due post in due giorni. Francè, mi sembra di essere tornato indietro, ad altri tempi non troppo lontani ma in realtà andati per sempre.
La storia nr. 2 è veramente avvincente, la brevità le giova parecchio, ma quella della cena è un capolavoro sommo.

Cadillac e dinosauri non lo conoscevo, mi sono dovuto andare a vedere la sigla su Youtube: mi ha inquietato, soprattutto il verso "i dinosauri hanno invaso le città, sono padroni come tanto tempo fa"

E certo che te la scrivo la prefazione al tuo romanzo!

Oh, ma ve state a legge tutti er pasticciaccio (pure mio padre)!

livio15 ha detto...

..Cadillac e dinosauri che divorano la strada, una strada che nessuno sa se finirà..

Matteo R. ha detto...

Vorrei fosse chiara una cosa: Francesco ha cucinato troppo. Veramente, io stavo lì che mi ingozzavo, ingurgitavo, cambiavo pietanze, e ho mangiato solo una minima parte.
Poi era tutto buono per me, io non le avevo mai mangiate certe cose.

La tendina di plastica non l'hai rotta, ti sei limitata a incastrarla tra i vetri.

Io il pasticciaccio l'ho letto quest'estate: bellissimo

andrea ha detto...

francè ho riso davvero troppo