sabato 8 febbraio 2014

La corsa.

Larry aveva fretta,e la stava spingendo sul pedale dell'accelleratore. La sua macchina ,una BMW nera cabrio dell 82' si era tramutata in un razzo e sfrecciava nella tarda serata .Erano le 19:03 ,doveva essere in riunione già da dieci minuti almeno.La fretta nel vestirsi gli aveva fatto perdere di vista le chiavi di casa,e forse quello scherzo gli avrebbe fatto perdere anche il posto di lavoro.
Era un broker assicurativo,un astro nascente visionario,amava il baseball,la domenica guardava le partite di NBA e puntava ogni domenica mattina 40 dollari sui L.A Lakers.Lavorava per una grossa azienda ed era visto da tutti , tranne che dal capo, come il possibile miglior broker dopo Jonny Federson.
La fredda notte di Los Angeles,Dicembre era agli sgoccioli.La riunione era davvero importante,e poi c'era il gran capo .
Mentre attraversava una strada secondaria gli squillò il telefono satellitare.
Era Bill , il suo caro amico e collega di lavoro.
Rispose frettolosamente.
"Ehi Bill arrivo! ci sono bellezza sto arrivando!"
"Larry dove cavolo sei! Il capo ancora non arriva ma manchi solo te!" gli disse sottovoce Bill
Bill parlava a bassa voce,probabilmente per non creare pensieri alla gente che aveva vicino.
"Arrivo! sono..sono vicino vedo il grattacielo a un paio di kilometri"
"A un paio di kilometri!? Larry se il grande capo arriva e tu non ci sei quello ti ficca su per il culo i tuoi amati sigari cubani!"
"Ti ho detto che sto arrivando!Faccio più in fretta che posso"
"Corri diamine" insistette Bill.
"Eccomi vedo l'autostrada!"
Bill riattaccò , fece uguale Larry che pensò - COGLIONE COGLIONE SEI IN RITARDO COGLIONE-
La strada che aveva preso non era quella giusta.Nella confusione ne aveva presa un altra che però era adiacente a quella giusta.
Accellerò a tavoletta .
"maledizione!" gridò .
Sgranò gli occhi, la vide a un centinaio di metri,vide la svolta a destra che riportava sulla superstrada N.163.
Prese la curva senza mettere la freccia ,tagliò la strada a un furgoncino che aveva davanti e si infilò dentro l'uscita.
Vide con la coda dell'occhio un lampeggiante rosso e blù. Sene infischiò. Una volta sulla retta via vide il grattacielo.Era cosi alto,cosi splendido,cosi maestoso.Lo aveva costruito il capo del suo capo,un pezzo grosso amico del Sindaco.
Celo aveva davanti,era fatta,era arrivato,era sulla dirittura di arrivo.Mancavano tre minuti e sarebbe stato li,in sala di consiglio,a bere champagne e a dire come fregare gli americani.
La macchina andava forte.La cravatta svolazzava a destra e a manca.Le luci dei lampioni le vedeva come getti di luce che si estendevano ai lati e scomparivano in un millesimo di secondo,poi riapparivano.
" dai,ci siamo" disse fra sé e sé .L'edificio era sempre più grande,ed era tutto illuminato.
Squillò di nuovo il telefono satellitare .
Era Buck, il capo.
"Cazzo!" esclamò
Il telefono continuò a squillare,Larry rispose premendo un bottone .
"Larry, qui Buck, dove sei ragazzo?"
"Signor. Darrington buonasera,sono giù nel parcheggio, avevo dimenticato un documento in macchina, salgo subito!"
"Sbrigati ragazzo , la DTN Corporation non paga a ore" Concluse il manager,con la sua voce rauca vecchia e potente.
"Certo signore ,arrivo immediatamente!" rispose ancora Larry
Buck chiuse,Larry gettò via il telefono.
A quel punto il pedale dell'acceleratore veniva letteralmente spremuto come uno spremiagrumi.
La velocità aumentava. Larry entrò nella prima uscita a destra,poi svoltò a sinistra facendo fischiare le gomme.Percorse un centinaio di metri quando dinanzi vide un incrocio.
Inchiodò,il semaforo era rosso.Il grattacielo era difronte i suoi occhi,un paio di isolati ed era fatta.
Scattò al verde,prosegui dritto. Dopo un centinaio di metri trovò un ambulanza e una macchina cappottata con gente al seguito che parlava e litigava eccetera.L'uomo aspetta l'occasione giusta per tirare fuori il peggio di sè proprio nelle situazioni peggiori.
"Diavolo!" disse battendo i pugni sul volante.
Fece retromarcia ed imboccò l'altra corsia,tornò all'incrocio. Girò a destra anche se era rosso,diede un affondata all'acceleratore. Le gomme erano diventate da masticare.
Superò il primo isolato , il sudore gli colava dalla fronte.Ad un certo punto si trovò su una strada parallela a quella che avrebbe dovuto percorrere.
Era una strada con agli angoli non più case ma enormi piante di pino.
"Arrivo arrivo!" disse agitato, quando all'improvviso vide un ombra nera attraversare il parabrezza.Tentò di frenare ma qualcosa lo colpi. Ci fu un boato.Poi le gomme iniziarono a gridare.
Pochi istanti e l'auto si inchiodò.La BMW era coperta di fumo.
Larry alzò la testa,aveva del sangue che gli colava dalla fronte.Per un attimo vide tutto appannato,poi a cerchietti,poi i cerchietti divennero sempre più piccoli.La vista si ristabilii in poco tempo.
Dal motore usciva del fumo,lo guardò,alzò lo sguardo seguendo il fumo bianco. I suoi occhi si poggiarono su una scimmietta.Proprio cosi,una scimmia.
Doveva essere scappata a qualcuno.Stava seduta a guardarlo su un tronco dell'albero.Lo stesso tronco era rotto per metà.
Larry abbassò lo sguardo,il tronco che era precipitato gli aveva distrutto la macchina.
Il parabrezza,in frantumi,aveva disperso centinaia di pezzettini di vetro quà e là.Alcuni li aveva addosso.
Gli tremò la voce,quasi non riusci a parlare.
"oddio....oddio mio....ma che...dio mio..." ci fu una pausa. La voce tremò ancora
"dio mio....oh no dio mio...che cosa...dio mio.."
Girò la chiave ,la macchina non dava segni di vita.
" dai...parti...dio parti ... maledetta..."
Senti il calore salirgli in testa e cominciò a girargli tutto.
Apri lo sportello,tentò di scendere,barcollando si aggrappò allo specchietto.
Le gambe tremavano,non cela fecero a reggere il peso del corpo. Cadde a terra,di faccia. Tentò di girarsi,ma il corpo era ancora in panne.
Il suo respiro sbatteva contro l'asfalto. Lo stesso su cui si rifetteva la luce arancione dei lampioni.
Attese un paio di minuti.
Il telefono cominciò a squillare.
- sono finito.... è finita  - pensò.
Sentii la forza tornare,fece leva con la mano a terra e si girò.Si trovò difronte gli occhi il cielo stellato.
Il telefono continuò per un minuto,poi smise.
- sono davvero finito - pensò di nuovo.
Gli venne il voltastomaco, girò il busto e vomitò,sporcandosi un poco la giacca da 1300 dollari.
Larry si girò trascinandosi un poco all'indietro.
Appoggiò la schiena alla ruota anteriore.
Stette cosi per un paio di minuti.Poi,vide in lontananza una forma umana correre verso di lui.
Era una donna,aveva sentito il boato.Larry chiuse per un attimo gli occhi.
Arrivò da Larry col fiatone.Era bassa e grassa,lo standard americano insomma.
"Oh mio dio! oh mio dio! è morto!" disse agitando le braccia la donna.
"Dio mio ! che tragedia!" continuò la donna
"Signora...sono vivo.." gli disse a voce bassa Larry
"Oh Madonna! per un attimo ho creduto che fosse morto!" gli disse la donna.
Larry apri gli occhi.La vide.Portava una tuta da ginnastica verde a righe gialle,le sue gambe assomigliavano a quelle di un elefante ,ai piedi aveva dei calzettoni bianchi che si infilavano a forza dentro dei zoccoli di legno.
Era tutta grassa.
"Signora,sono vivo,credo" fece Larry
"Ma come ha fatto!? cosa gli è successo!?" chiese agitata la grassona
"Ho investito..." sospirò un attimo,poi riprese " ho investito un tronco..di pino" rispose Larry
"un tronco di pino?"
"si signora,un TRONCO-DI-PINO" disse scandendo le parole
"e come ha fatto!?" insistette lei
" non lo sò...ha fatto come..." sospirò di nuovo,poi parlò "ha fatto come... Batman".
"Vado a chiamare al polizia!" gli rispose lei
"Chiami chi le pare,domani sarò licenziato"
"vado subito a chiamare i soccorsi,non si muova!"
"aspetti!" alzò il tono Larry
"nella macchina,sul sedile,c'è un telefono,melo dia" continuò
La donna cercò un attimo,lo vide e glielo diede.
"bene,grazie"
"non si preoccupi , vado a chiamarli , torno subito"
La donna tornò di corsa nella direzione da cui era venuta,gli zoccoli fecero STAK STAK STAK STAK sull'asfalto.
Larry sentii il rumore degli zoccoli allontanarsi sempre di più.
Stette li cinque minuti,da solo.Non passò nessuno,la scimmietta non c'era più.Tentò invano di chiamare Bill ma il telefono era spento.La riunione era iniziata da un pezzo.Il sangue non scendeva più dalla fronte.Il suo vestito era stracciato e macchiato.
Tirò fuori dalla giacca un pacchetto di Philip Morris,ne estrasse una.La mise in bocca.Poi,allungò la mano nella tasca interna della giacca. L'accendino non c'era.
 Sarebbe stato licenziato all'indomani.










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