venerdì 12 luglio 2013

Te capii

Venne il Martedi,presi il frecciarossa,direzione Milano Porta Garibaldi . ( si proprio Garibaldi,quello stronzo che non si è fatto gli affaracci suoi e che poteva stare alla Seiscells ( come direbbe Elio delle storie tese ) )
Scesi,presi la metro verde M2,il tragitto durò poco,faceva caldo,piu caldo che a Roma.
La fondazione M.I era a pochi passi da porta di Genova,cosi mi avevano detto.
Uscii fuori,mi godetti un gran culo di una mezza cinese sulle scale mobili dell'uscita del metro.
Per strada facce diverse,diciamo che i milanesi sono uguali al resto del mondo.
Cercai il civico 237,non lo trovavo,feci su e giù mentre bevevo una lattina di fanta. Poi lo trovai,suonai al citofono.
- zzzzzzhh -
mi rispose una voce molto fine ed elegante
- kkkhh chi è ? -
( sto cazzo! )
- salve,Olivieri,da parte di .. -
- si prego venga! le apro la fessura -
-..-
si apri un portoncino in legno tutto tarlato vecchio e decrepito.Quel portoncino aveva visto entrare là dentro centinaia di uomini donne e artisti .
Entrai,c'era un selciato che percorreva l'intero androne fino a una piazzola che apriva una vista su molte piante floreali,sembrava un quadruccio di Monet,o Manet,uno dei due.
Da una porta a vetri mi venne incontro una ragazza sui 35,alta,bionda,secca.
- salve,lei è Olivieri! è un piacere!-
Mi tese la mano
- salve -
-prego venga mi segua - mi fece mentre si girava con ricca ed elegante ed eccessiva disinvoltura del cazzo
La seguii,i pantaloni di lino,anche questa volta,mi andavano in mezzo al culo.
Dannati pantaloni di lino.
Entrai nella fondazione,c'erano quadri astratti un pò ovunque,l'aria era fresca e il posto era elegante.
La ragazza,il cui nome era Leyla, mi presentò ad altre due che stavano trafficando su un tavolo mille mila scartoffie e cazzi che sanno solo loro.
Finite le presentazioni mi dissero " ma signor Olivieri,stia comodo,si rilassi,li c'è l'acqua fresca,tra poco una macchina la verrà a prendere,si rilassi,si metta sul divano,si goda i quadri dei suoi concorrenti " ahah!".
Mi sedetti , mi diedero dei depliant inerenti all'arte contemporanea in italia e nel Mondo .
Aspettai un pò,poi entro da non sò dove una ragazza,un altra,questa era mora bassa e sempre secca.Erano tutte magre.
Forse erano malate o forse a Milano la gente si tiene in forma.
- lei è il sign. Ol..-
- si sono io -
- prego venga la macchia è ..-
- ok vengo -
Mi alzai dal divano,le ragazze di prima erano sparite.
Il divano era comodo,era di pelle rossa molto morbida e ci stavo una favola. Ma dovevo andare,avevo una missione da compiere.
Partii dalla fondazione a bordo di BMW nera molto tosta.
Arrivammo in Hotel,erano le 5 del pomeriggio,l'aria era ancora calda e appiccicosa.
Nel tragitto scambiai giusto due parole con la tizia,niente di importante,stupidaggini tipo " al centro come si sta, l'aria com'è, gli interisti son dei coglioni, i napoletani fanno schifo ed è tutta colpa dei comunisti ".
Mi lasciò fuori l'hotel,vicino ai navigli.
prima di andarsene mi disse " si ricordi che domani mattina la passo a prendere , il dott. G.M la aspetterà in fabbrica ".

Salutai con un breve sorriso,entrai in hotel,prima però,diedi uno sguardo a dei graffiti su un muro poco distante.
L'hotel era elegante,sfarzoso,pieno di americani e tedeschi,tutti grassi e pallidi e sempre uguali a tutti gli americani e tedeschi che ho visto in altre occasioni.
- buonasera signore - mi fece il tizio alla reception.
- buonasera,avrei una prenotazione da parte della fondazione M.I - gli dissi
- ah si certo,lei è il signor... il signor Olivieri - mi fece controllando un libricino.
- si...-
- bene, mi dia la carta d'identità -

Gliela diedi  , la carta era alloggiata dentro un porta documenti trasparente dove c'era anche il porto d'armi.
Nel togliere la carta,il porto d'armi mi cadde a terra.Lo raccolsi al volo e lo rimisi dentro. Il tizio ggli diede una veloce occhiata.
Mi guardò storto,non sò perchè.

Controllò la carta,mela restituii assieme a una chiave elettronica.
- stanza 113 , secondo piano,prego -
presi la chiave
- un numero facile da ricordare ..- dissi accennando a una stupida battuta
- prego .?-
-niente,arrivederci,grazie-
Mi tolsi dalle palle,entrai in ascensore sapendo che mi sarei sentito male.
Mi feci due piani,percorsi un corridoio che era uguali al film con Jack Nicholson ,solo senza sangue e ragazzine fatte a pezzi.
Infila la chiave in una fessura,la porta si aprii.

Prima che finisca,riepilogo cosa ho fatto :

Ho cagato abbondantemente ,mi sono fatto una doccia lunghissima. Una volta rivestito,mi sono arrotolato un pò di sigarette e sono uscito a e vedere i navigli,da turista.
Il posto mi è piaciuto,pieno di gente e di gnocca e di tramonti nostalgico/sentimentali.
Stetti fino a notte fonda in giro.
Il giorno dopo sono andato in questa fabbrica per incontrare questo tizio,uno molto importante.
Abbiamo parlato del più e del meno,e una volta concluse le parti tecniche,ci siamo abbandonati a discorsi sulla pesca e sulla caccia.
E , confidenzialmente e scherzosamente, mi sono stati svelati due "segreti aziendali",uno sulla Timberland.
Roba da matti.


Probabilmente a Novembre farò un paio di mostre a Milano.

Probabile,non impossibile.







1 commento:

Matteo R. ha detto...

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