lunedì 24 giugno 2013

Sattoh

E venne il giorno dell'inaugurazione della nuova mostra,questa volta a Fiuggi.
Parcheggiammo dietro il capannone dove si svolgeva l'esposizione degli artisti,tra cui io,me mi mi.
Faceva un caldo tremendo,l'asfalto era bollente,l'aria era bollente,un mezzogiorno di fuoco.
Scendemmo dal camion,io e Bob.
Bob aveva sempre un sorriso ebete stampato in faccia,con i suoi occhiali a fondo di bottiglia poteva scorgere satelliti e crateri sulla Luna.
Portavamo abiti eleganti,io in particolare un pantalone di lino che mi si incastrava in mezzo al culo.
Ci venne incontro la curatrice,che non era quella di Nettuno.Questa era più magra , più bassa e più brutta.
Portava i capelli a caschetto,mezzi neri mezzi grigiastri,denti arancioni e una gigantesca mascella da boxe .
Ci venne incontro con un sorriso spaventoso , sembrava la scena dello squalo di Steven Spielberg prima di divorare quei poveri due ragazzi mentre fanno il bagno.
Salutò per prima,sempre sorridendo.
" Salve! "
"oh salve! è un piacere rivederla " , gli disse Bob.
" salve.." , mi limitai io grattandomi per un attimo il culo.
" il viaggio è stato lungo ? " ci chiese
"si abbastanza, tanto traffico per strada " gli disse Bob
Io non dissi nulla,continuavo a sorridere.
Poi la curatrice,credo si chiamasse Rosella, ci disse
"allora seguitemi vi faccio vedere come hanno montato le opere "
Andò verso il capannone, la seguimmo.
Entrando dentro l'aria divenne fresca,angelica,paradisiaca.
"Ecco,li hanno montati li i vostri quadri " , ci disse indicando con il dito.
Ci voltammo,c'erano le nostre opere,mie e di Bob,tutte in fila lungo il muro.
L'effetto era fantastico,sembrava di stare in una galleria di Francoforte e non in Burundi.
Le mie erano le prime quattro,seguivano quelle di Bob,poi oltre venivano altri artisti.
Era mezzogiorno e mezzo e l'inaugurazione sarebbe iniziata alle tre del pomeriggio,sarebbe venuta gente,artisti,critici,giornalisti,politici. Tutta gente noiosa.
Le altre opere erano interessanti,c'era un iperrealista,poi una scultrice con varie sculture ( simili a quelle di Fabiani,(il padre di Genny) ( morto )),poi c'erano alcuni quadri raffiguranti rose morte ( molto tristi ) e infine un ritrattista sfacciatamente incapace e uno che creava lastre colorate di resina ( interessante)
"Senti Bob,perchè non andiamo a fare due passi e ci mangiamo una pizza,che ne dici fratello?" gli chiesi.
"ah si certo,ok" mi rispose.
Bob era un uomo un pò rincoglionito dall'età e dalle donne,ma fondamentalmente era un buono. Aveva vissuto una vita dentro un negozio ,che era del padre del padre del padre. Ora ci lavoravo anche io,ma tutto sommato non volevo finire i miei giorni li.
Salutammo la curatrice,lei contraccambiò il saluto sorridendo mostrando i denti arancioni e la mascella .
Ci dirigemmo a piedi verso il centro,Fiuggi si mostro in tutta la sua bellezza.
Non mi aspettai di vedere una città tanto alberata,fresca,pulita e ordinata.
Era come passeggiare per le vie di Parigi,c'erano gallerie d'arte e negozi d'antiquariato , nella piazza centrale molta gente sostava sulle panchine gustandosi un gelato, tra piccioni e ragazzini .
Vidi un vecchio mangiare un cono,poi il cono gli si ruppe rovesciandosi sulla polo.
Lasciò andare una bestemmia.
Ci fermammo di fronte a una vecchia e lussuosa e marmorea gelateria,entrammo dentro.
La ragazza al banco era una mora riccia e con gli occhi verdi e due tette mozzafiato.
Io e Bob non facevamo che guardare quell'air bag fantastico.
"Buongiorno , desiderate? " ci chiese la ragazza.
Era sui venti,era molto snella.
"si io...io un cono da... da due dollari " ordinò Bob
"che gusti ? " chiese lei
" pistacchio, tiramisù e panna " concluse Bob, fissandogli un pò le tette.

Fini il cono di Bob,glielo passò.
Venne il mio turno
"lei che cono vuole?" mi chiese
La guardai negli occhi : " ha un cono grosso ? "
" ce l'ho da quattro " mi rispose
"ne ha anche uno...più grosso ? " gli domandai
Intravedetti un lieve sorriso sulla sua faccia
" da cinque?"
" cinque è la misura giusta " gli risposi
Prese un cono gigantesco,potevo metterci dentro un milione di gusti.
"gusti?" mi chise
" si bene, abbacchio patate e cicoria,grazie " gli dissi
Gli parti una risata ,che dovette stoppare parandosi la bocca con la mano.
"oddio.." disse
" non si preoccupi,dunque, mi ci mette cocco,pistacchio,melone e frutti di bosco "

Mi fece un gelatone.  Pagai io,
Uscendo dalla gelateria mi grattai il culo,i pantaloni di lino erano odiabili.

( continua .. )








1 commento:

Luigi ha detto...

Quindi ti sei grattato il culo davanti alla gelatara per rimorchiartela?